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Piccolo festival
delle spartenze
Migrazioni e Cultura

Il Festival

Il Piccolo Festival delle Spartenze è un contributo e un tributo alla nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo.

Il Piccolo Festival delle Spartenze nasce nel 2016 come un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti territoriali del territorio per promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza.

Si chiama “festival delle spartenze” ma premia chi unisce.

Il termine “spartenze” è nell’ottica della “condivisione” per creare una rete che unisca Italia ed estero, che risani le ferite e ricostruisca la memoria collettiva, la storia di chi è partito e di chi è rimasto: una storia comune, che è sempre storia d’Italia.

Chi Siamo

AsSud è un’associazione socio-culturale con sede a Paludi (CS). Obiettivo prioritario dell’associazione è la valorizzazione delle tradizioni demo-etno-antropologiche locali che, anche a seguito dei fenomeni migratori, subiscono perdite e lacerazioni. La propria mission è favorire le occasioni di incontro, confronto e condivisione tra italiani ed emigranti, tra passato e presente, tra culture, tradizioni e territori, e soprattutto persone, per sanare le fratture culturali e “sentimentali” che un Paese l’Italia, costellato di borghi sempre più spopolati e disabitati, soprattutto al Sud, ha subito e subisce. Per ripartire insieme …da AsSud.

AsSud Associazione Culturale
Direttore del Festival Giuseppe Sommario

Docente e ricercatore, ha dedicato gli ultimi anni ad un attento lavoro di ricerca sulle comunità calabrese d’Argentina e del Canada. Partendo dal cocoliche (lingua dei primi emigranti e maschera del teatro argentino, nata dal contatto culturale e linguistico fra i tanti dialetti italiani e lo spagnolo d'Argentina), il lavoro di Ricerca estende l'indagine alle comunità calabresi, ai loro usi linguistici, alle tradizioni mantenute e/o perse.

Comitato Scientifico

Giuseppe Sommario

Giuseppe Sommario

Direttore del Festival

(Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) si occupa di fenomeni migratori italiani, di storia linguistica del cinema e del teatro, di tradizioni linguistiche e culturali della Calabria. È nato in provincia di Cosenza, a Paludi, paese piccolo piccolo che protegge e esclude dal resto del mondo. Dopo la laurea in Cinema con una tesi su Troisi alla Sapienza di Roma, nel 2016, ha conseguito a Messina il Dottorato di ricerca sul contatto culturale fra Calabria e Argentina. Il lavoro parte dal cocoliche (lingua dei primi emigranti e maschera del teatro argentino, nata dal contatto fra i tanti dialetti italiani e lo spagnolo d'Argentina) per poi estendere l'indagine alle comunità calabresi presenti in Argentina e in Canada. Attualmente, è ricercatore presso la Cattolica di Milano. Ha ideato e dirige da 8 anni il "Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura": dedicata al tema delle migrazioni, la manifestazione, organizzata dall’Associazione AsSud di Paludi, è ricca di incontri, mostre, spettacoli. Il Festival si tiene a Paludi e nei borghi limitrofi, ma nel 2019, nel 2020, e a inizio 2023 ha fatto tappa in Basilicata; nel 2022, in Molise; a fine marzo del 2023 in Svizzera. All’interno del Festival ha ideato e coordina dal 2019 “La Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo”, “La Giornata dei Talenti e degli Imprenditori Italiani nel Mondo”, “Il Campus AsSud”. Nel 2004 ha pubblicato un libro sul parlato filmico di Troisi: Massimo Troisi. L’arte della leggerezza, Rubbettino Editore; per il Rapporto Italiani nel Mondo (Tau Editrice) ha scritto: La Calabria, terra dei “doppi altrove” (2017), Argentina: una scelta “sentimentale” (2018, coautrice Marina Gabrieli), Quei bravi ragazzi. Cinema e pregiudizio degli italiani all’estero tra passato e presente (2019), Cosenza. Una provincia “senza rigettu” (2020), Montreal, la città dove il Covid-19 ha rafforzato l’italianità (2021), La rappresentanza italiana in Canada: forme antiche e nuovi modi di dare voce agli italocanadesi (2022), Radici e identità: il Turismo delle Radici, un viaggio di riscoperta e rinascita (2023, coautore Riccardo Giumelli).
È stato docente del Master in “Progettazione e gestione dei viaggi delle radici” (Università della Calabria); ha coordinato il Progetto di Ricerca sul Turismo delle Radici di AsSud “Scoprirsi Italiani, i viaggi delle radici in Italia”. I risultati del progetto, sostenuto dalla DGIT del MAECI, sono confluiti in un volume dal titolo omonimo (Scoprirsi Italiani, i viaggi delle radici in Italia, Rubbettino editore, dicembre 2022) di cui Giuseppe Sommario è stato curatore e coautore. Dirige la Collana “Spartenze. Paesaggi di confine” (Ferrari Editore) per la quale ha curato, essendone anche uno degli autori, il primo volume (Spartenze. Paesaggi di confine), uscito nel dicembre 2023. Nel biennio 2024-25 la sua ricerca si concentrerà sulle comunità derivate del Nord America (Stati Uniti e Canada) alle quali saranno dedicate le prossime pubblicazioni. Una moglie, un figlio, tanti fratelli, tifa Inter, e continua a pensare che Troisi sia molto noto ma sempre troppo, troppo poco conosciuto.

Adolfo Baratta

Adolfo Baratta

Architetto, dal 2014 è Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. La sua attività di ricerca, incentrata sulle Tecnologie dell’Architettura, si svolge in via privilegiata in tre ambiti tra loro interrelati: qualità e ambiente; produzione e costruzione edilizia, procedura e progettazione tecnologica. E’ autore di oltre centocinquanta pubblicazioni, tra monografie, curatele, contributi su libri e articoli su riviste specializzate. Abilitato alla professione di architetto e iscritto all’Ordine dal 1998, svolge attività professionale, in forma individuale o con lo studio professionale ACT Studio Architetti Associati con sede a Firenze.

Antonio Damasco

Antonio Damasco

Attore, autore e regista teatrale. Direttore artistico della compagnia Teatro delle Forme di Torino. Tra le più recenti produzioni teatrali: “La parola ultima”, sull’estinzione delle lingue; “Comizi d’amore”, teatro inchiesta con la complicità del Prof. Tullio De Mauro, ispirato a Pier Paolo Pasolini, sull'idea di moralità nelle relazioni e la sessualità del terzo millennio. Damasco è anche Direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare, Istituto che lavora alla ricerca e alla valorizzazione delle culture popolari, fino all'interazione con i nuovi modelli di socialità. Tra le iniziative, la costituzione del Fondo Tullio De Mauro, l’Archivio partecipato on-line sulle culture locali e l’organizzazione del Festival delle Province itinerante sul territorio nazionale.

Emanuele Sommario

Emanuele Sommario

Ricercatore e docente di Diritto Internazionale presso la Scuola Sant’Anna di Pisa. Dedito ad attività di ricerca legate al Diritto internazionale dei diritti umani, è membro del Consiglio di Amministrazione del Dottorato di Ricerca in "Diritti Umani e Politica Globale", del Comitato Esecutivo del Master in "Studi di Sicurezza Internazionale" e del Comitato Scientifico del MA in "Diritti umani e gestione dei conflitti. Dal 2000 collabora alle attività dell’International Training Programme for Conflict Management della Scuola. Ha svolto attività di monitoraggio elettorale per conto dell'OSCE e del Consiglio d’Europa e ha organizzato e condotto attività di formazione per il personale di organizzazioni internazionali, governative e non-governative in Europa, nel Corno d'Africa, nei Balcani e in Medio Oriente.

Mariel Pitton Straface

Mariel Pitton Straface

Artista, coreografa, ballerina e insegnante di danza in diverse discipline. Laureata in Composizione Coreografica all’Università delle Arti in Argentina (2021). Master in Esperto in Organizzazione e Gestione del Turismo delle Radici, laureata all’Università della Calabria (2023). Laureata in Traduzione Pubblica Italiano-Spagnolo all’Università del Salvador in Argentina (2023). Docente e ricercatrice universitaria. Organizzatrice di eventi e festival artistici-culturali. Collaboratrice in diverse istituzioni italiane in Argentina, America Latina e Italia. Direttrice del gruppo folcloristico italiano in Argentina denominato “Radici”, composto da bambini, giovani e adulti che diffondono le proprie tradizioni italiane attraverso la danza alle diverse generazioni di discendenti di italiani.

Roberto Giglio

Roberto Giglio

Roberto Giglio nasce a Badolato, in Calabria e precocemente inizia a dipingere sotto la guida del padre. Nel 1986 è a Roma dove frequenta la facoltà di Architettura, laureandosi con una tesi in scenografia avente come tema “Il teatro dei luoghi”. Durante gli studi universitari avviene l’incontro con il pittore spagnolo Pedro Cano, che diventerà suo maestro e sarà fondamentale per la maturazione della sua sigla artistica. Dopo gli studi universitari inizia una lunga collaborazione con l’architetto Pasquale Piroso, che lo porterà a sperimentare fusioni di linguaggio tra arte, artigianato e design. Dal 2008 a oggi partecipa alla progettazione e realizzazione, tra Roma e la Calabria, di spettacoli teatrali, festival ed eventi artistico-culturali. In particolare, ha dato vita a una serie di istallazioni-laboratorio per bambini, ambientati in piccoli centri storici Calabresi a rischio d’abbandono. Laboratori che abbracciano l’idea di arte nei luoghi e arte come esperienza condivisa, il cui proposito è quello di scoprire immagini, simboli e valori, attraverso il racconto, la manualità e la creazione artistica, strumento educativo per eccellenza. La pittura di Roberto Giglio è narrazione e concentrazione di memoria immaginativa. Passando dalla figura all’informale, utilizza il bianco della luce per decostruire volti e architetture. Il suo lavoro esprime un senso di mistero e sospensione. Attraverso visioni incantate e surreali, la sua tecnica elabora un lento passaggio filtrato nella memoria, antidescrittivo e poetico. Pittura espressa come un viaggio nella poesia dei luoghi, percorsi e vissuti camminando lentamente, osservando ed ascoltando sempre ciò che appare ombra e luce. Attualmente vive e lavora tra Badolato e Roma.

Fabio Rossi

Fabio Rossi

Professore ordinario di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina dal 2016, è anche membro dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI), della Società di Linguistica e Filologia Italiana (SILFI) e della International Pragmatics Association (IPrA). Coordinatore o membro di gruppi di ricerca internazionali su argomenti che vanno dalla lessicografia italiana (Treccani) e musicale (LESMU), alla didattica dell’italiano come lingua straniera, dalla lingua dei media alla Grande guerra, con un’intensa attività congressuale in Italia e all’estero (Amsterdam, Augsburg, Bamberg, Basilea, Bergen, Copenaghen, Halle, Innsbruck, Melbourne, Montreal, Richmond, Santiago del Cile, ecc.). Collabora con prestigiose istituzioni culturali (quali l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e l’Accademia Nazionale dei Lincei) e con università italiane e straniere, ed ha all’attivo oltre cento tra libri, saggi e articoli in periodici scientifici, presso editori italiani e stranieri (Benjamins, Lang, Routledge).

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